Storia

Il Museo Nazionale delle Residenze Napoleoniche

il museo delle residenze napoleoniche è un luogo sacro per gli amanti della storia. Vi si conservano cimeli risalenti al periodo del suo soggiorno forzato sull'isola d'elba. L'ex imperatore vi rimase fino alla primavera del 1815, quando ripartì per la francia

Il Museo Nazionale delle Residenze Napoleoniche dell'isola d'Elba ospita un importante collezione di reperti risalenti al periodo del soggiorno di Napoleone Bonaparte sull’isola, tra il maggio 1814 e il febbraio 1815. Il polo è strutturato in due sedi: la Palazzina dei Mulini in città e Villa San Martino, magione di campagna dove il condottiero non abitò mai e che in seguito venne acquisita dal principe Anatolio Demidoff. 

Costruita nel 1724 dal Gran Duca de' Medici, la Palazzina dei Mulini fu il luogo dove Napoleone abitò effettivamente e nella quale tentò di ricreare le atmosfere fastose cui era abituato a Parigi. Oggi conserva un gran numero di arredi e suppellettili di enorme valore storico tra cui la sua preziosa biblioteca. Villa San Martino invece si fa notare per la sontuosa Galleria neoclassica e per le stanze affrescate tra cui la celebre "Sala egizia” che celebrava la vittoria in Egitto.

Napoleone venne esiliato sull’Isola d’Elba dopo il trattato di Fontainebleau e le sconfitte contro la Sesta coalizione. L’ex imperatore mise piede sull’isola toscana il 4 maggio del 1814 e, appena giunto, si insediò nella Palazzina dei Mulini e fece sollevare il corpo centrale al fine di ottenere una sala per le feste. Purtroppo i mobili originali sono andati perduti. Napoleone non si rassegnò all’esilio elbano e il 24 maggio 1815 salpò per tornare in patria, ma tutto sarebbe finito a Waterloo.

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