Storia

L'Elba non è soltanto l'isola di Napoleone Bonaparte

La meta ideale per una vacanza all'insegna della natura e della storia

Portoferraio e Napoleone: binomio inscindibile, nonostante che il Grande Còrso vi sia rimasto solo dieci mesi. Sufficienti però, a lasciare un ricordo assoluto, scritto nella Storia con la S maiuscola. E Portoferraio, per quel tempo, fu anche la "capitale” del Regno e i suoi palazzi avevano anche iniziato ad avere il senso di un centro che deve amministrare, che deve ospitare una burocrazia. E sono ancora visibili le insegne e le due case ufficiali dell’Imperatore dei Francesi, San Martino eVilla dei Mulini. Napoleone si attrezzò, sino a quando fu rassegnato a rimanere nell’Isola toscana, a sveltire i metodi di lavoro e dare un indirizzo al proprio mini regno, lasciando anche riforme di grande attualità. Se ne andò, di notte, per scappare alle navi inglesi e di Lui rimase solo il ricordo. Come è il ricordo di altre due aspetti dell’Isola: il primo è il ferro. Troppo facile l’accostare il nome del capoluogo isolano al minerale che si estraeva dalle miniere, ancora parzialmente visibili. E l’altro, altrettanto imperituro, è il dominio dei Medici: l’Elba, il suo porto, le sue miniere, erano funzionali all’economia del Granduca di Toscana e prima ancora dei Medici. La darsena del porto ne porta i segni, come le mura per difendersi dai Mori, dai nemici, dai corsari, che nei mari di tutto il mondo sembrano non finire mai. E poi il mare, il segno di Portoferraio, che si nasconde nella sua baia, ma da dove si vede il "continente”, la Toscana. Sembra un mondo a sé. Caratteristico, come in tutte le isole del mondo, con le spiagge del Porto che fanno forza su Punta Pina e la Biodola, perché non va mai dimenticato che l’Elba e il suo capoluogo, sono posti attrattivi del turismo di qualità, fatto per tutte le tasche, per tutti i modi, e per tutte le stagioni, inverno compreso. Il cibo? E’ molto vario da gustare nei ristoranti e stradine del centro storico, ristoranti e trattorie. Ma c’è un piatto sui generis, il polpo! Come nella Galizia, va accompagnato dal consistente vino rosso fatto con le uve dell’isola, quasi a significare una grande continuità con tutto quello che si specchia nei mari del mondo.

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