La Villa dei Mulini a Portoferraio

E’ inutile girarci intorno: la caratterizzazione moderna dell’Isola d’Elba gliela ha data Napoleone Bonaparte: in dieci mesi l’Imperatore dei Francesi, ma in qual caso re degli Elbani, è riuscito a farsi ricordare con affetto. Era un tipo che poco amava andare in giro per il suo regno e le cronache raccontano, che stava volentieri a casa sua, alla reggia, tecnicamente, a Villa dei Mulini. Da lì vedeva il mare e sognava pure di scorgere la sua Corsica, che tanto lontana non è. Una reggia non opulenta ma a ben vedere assolutamente ben organizzata in un palazzo, che risente della modestia architettonica di Portoferraio rispetto a Parigi. Preso atto di questa condizione, Napoleone ristrutturò la villotta in maniera completa, realizzandovi anche un salone d’onore adatto per i balli, anche se non è del tutto chiaro se in quell’anno, o quasi, di permanenza, se ne dettero. Manco a dirlo, che la Villa dei Mulini è un Museo Nazionale e proprio grazie alla sua direzione, l’atmosfera napoleonica è stata ricreata perfettamente con l’acquisto di mobili Stile Impero, reperiti nei mercati internazionali, a sostituzione di quelli originali andati chissà come, distrutti. Originali invece sono i libri che il Grande Còrso si portò dalla Francia, dalla Biblioteca nazionale di Fontainebleau, soprattutto libri di economia e di Storia e che ora fanno bella mostra nelle teche di Villa dei Mulini. Le condizioni della reggia sono strutturalmente molto buone e comunque è oggetto di ripetuti restauri per mantenerla ad un livello molto decoroso. L’immagine di quell’uomo inquieto, voglioso di rivincita, attraversa ancora i lunghi corridoi della sua reggia elbana, in un soggiorno che non prese alla leggera mettendo in campo anche delle azioni di politica agricola abbastanza rivoluzionarie per l’epoca, segno che quell’isola in cui si riteneva davvero ristretto, per un po’ fu davvero la propria patria. E gli Elbani lo sanno e gli sono ancora riconoscenti.